mercoledì 21 marzo 2012

Sai quando il vento


Specchi, le parole, in cui miriamo o ammiriamo lo spaccato di noi stessi, anche quando crediamo di guardare altro da noi. E-vento, le parole, fanno accadere le cose, accendono micce e poi si trasformano, in un vento tiepido, come quello dalle braci di un fuoco che si spegne. Proprio come accade a noi tutti, anche se non ne abbiamo mai sufficiente e precisa memoria, come ci ricorda Celan nella sua memorabile “Parla anche tu
Parla anche tu  (Sprich auch du)  
Parla anche tu 
parla per ultimo, 
dì cosa pensi. 
Parla — 
ma non dividere il sì dal no 
Dà senso anche al tuo pensiero: 
dagli ombra.
Dagli ombra che basti, tanta 
quanta tu sai 
attorno a te divisa fra 
mezzanotte e mezzodì e mezzanotte.
Guardati intorno:
vedi come in giro si rivive —
Per la morte! Si rivive!
Dice il vero, chi parla di ombre.
Ma ora si stringe il luogo dove stai:
Adesso dove andrai, spogliato dell’ombre, dove?
Sali. A tasto innàlzati.
Più sottile divieni, quasi altro, più fine!
Più fine: un filo, lungo il quale
Vuole scendere, la stella:
per giù nuotare, giù, dove essa
si vede brillare: nel mareggiare
di errabonde parole.  
.
E meraviglie, le parole, tutte, architetture che costruiscono ponti, archi, invisibili controventamenti alle raffiche impetuose delle assenze. Riescono a raggiungere luoghi che, diciamo, non esistono, riescono a dialogare fittamente con chi non è più, o nel presente è lontanissimo, o futuro. Ancora non sappiamo quali altri prodigi riescono a realizzare ma certamente è un ottimo segnale il fatto tangibile che la poesia continui a chiamarle, toccarle, INVENTARLE, dando loro tutto il fiato che serve per farle viaggiare in ogni dove sulla terra e nel cosmo.
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http://cartesensibili.wordpress.com/2012/03/21/sai-quando-il-vento-21-marzo-2012-giornata-mondiale-della-poesia/

Una folata di poesia, un onore per me essere qui.

2 commenti:

  1. grazie per aver partecipato le nostre carte sono sensibili e sono aperte alla rosa di tutti i (vi)venti-fermi

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