sabato 25 febbraio 2012

Ai nostri figli

Vivere non è farsi stringere la gola dalla vita.
Il collo dell'uomo non è abbastanza robusto da sopportare il giogo. Ne' la sua psiche, qualunque prova contraria ne dia la Storia. Le sue spalle devono essere cinte da grandi ali, non fatte della materia eterea di quelle delle farfalle ma di piume, forti come quelle dell'aquila. Non ali di ferro, costruite per esaudire un sogno atavico, quelle hanno un pilota e aeroporti dove planare a controllo. L'uomo merita ali sempre pronte a spiccare il volo, ogni volta che il pensiero vuole partire. Allora il mondo diventa terra di ognuno, e nemmeno la patria ha ragione di esistere. Il luogo natio, forse, porteremo nel cuore, ma non la patria. Libertà è la parola magica e spaziare il verbo da seguire.. E  sul suo collo vedo nascere grandi branchie per respirare il mare, così che l'orizzonte sia, non punto di sutura a cucire cielo e mare, ma riva di passaggio, e acqua e aria unico sentiero ad accogliere.
Sei nato per essere libero figlio mio, ricordalo sempre. Senza frontiere.

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