lunedì 12 dicembre 2011

Trine di Brina

foto dal web
Dalla finestra della sua camera guarda il giardino imbevuto di luna.
Trine di brina e ghiaccio adornano i rami spogli. Brillano così tanto che, quasi, non fanno rimpiangere le foglie della primavera.
Non sarà inverno per sempre, non lo è mai e allora vale la pena di godersi lo spettacolo quasi surreale che si stende allo sguardo.
Lo farebbe Maria, se solo le lacrime non le appannassero gli occhi.
Le gote sono prati bagnati, ma la rugiada è salata stanotte e brucia come fuoco nella gola, già riarsa dalle troppe sigarette fumate in fretta, una dietro l'altra, accendendo la prossima col mozzicone dell'ultima.
Domani è Natale, ma forse lei non se lo ricorda nemmeno.
Domani è Natale, ma forse lei non vuole ricordare.
Ci sono memorie lievi e colorate e profumate, petali di rosa che cadono sul cuore lievi come sospiri.
Altri sono spine adunche che si arricciano nell'anima e la trafiggono a tradimento, poi ti penetrano sempre più profondamente e ti cominciano a scorrere dentro, inesorabili, senza lasciarti via di scampo.
Questa è una notte di spine, forse perchè domani è un'altra volta Natale.

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