Cammino
sul ciglio d'un pensiero
strofino ai passi
un marciapiede sporco
remo in rima
al risuonare storto
d'un pianoforte
che da una finestra
uccide Mozart
e ammazzerei il pianista
che mi regala
musica da poco
come se fosse
d'ogni fiamma fuoco.
In rimanere assorto
saluto una ginestra
mentre lemme lemme
torno a casa.
Un vecchio vinile
per render pace a Mozart
del cortile l'ombra
e un calice di rosso.
Azzardo un passo di danza
tra le fughe della strada
e le mie rughe.
Non bastano a fare poesia una bella scrivania, un foglio di carta, una penna: i versi nascono anche a matita sul retro di biglietti della metropolitana, su margini di fogli di giornale strappati, su vecchie cartoline. È un gomitolo di contrasti la poesia: nasce dalla gioia e dal dolore, dal bene e dal male, dal caldo e dal freddo. Poesia è sangue e sudore, gli occhi di una prostituta, la mano tesa di un barbone. Annamaria Giannini
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mercoledì 28 dicembre 2011
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