è tempo di prendere fiato
rammendare a punto stretto
tra foglie e radici, noi
fiumi all'orlo dei sogni
i semi, unghie ai crinali
di corteccia un bussare
fosse porta, cassa o tamburo
amo gli alberi piegati alla tempesta
e la tempesta stessa, il vento
non ha linea retta
improvvisa
La Strega
Non bastano a fare poesia una bella scrivania, un foglio di carta, una penna: i versi nascono anche a matita sul retro di biglietti della metropolitana, su margini di fogli di giornale strappati, su vecchie cartoline. È un gomitolo di contrasti la poesia: nasce dalla gioia e dal dolore, dal bene e dal male, dal caldo e dal freddo. Poesia è sangue e sudore, gli occhi di una prostituta, la mano tesa di un barbone. Annamaria Giannini
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sabato 2 febbraio 2013
Pane e olio
c'è una discesa che va agli olivi
dove anche il buio si inginocchia
tanto luccicano le lune spese
a crescere la prospettiva del raccolto
trema come un primo bacio
il muso della lepre, il vento
teso in alto spettina i merli
-posate le reti, cominciate il canto
e che i bastoni percuotano il ramo
sino a che ognuno porti sale
al frantoio e pane, per l'assaggio
così restiamo
archi puntati alla luna
la luna di sempre
un soffio e la polvere è memoria
i fantasmi nel piatto,il colore di un nido
dove anche il buio si inginocchia
tanto luccicano le lune spese
a crescere la prospettiva del raccolto
trema come un primo bacio
il muso della lepre, il vento
teso in alto spettina i merli
-posate le reti, cominciate il canto
e che i bastoni percuotano il ramo
sino a che ognuno porti sale
al frantoio e pane, per l'assaggio
così restiamo
archi puntati alla luna
la luna di sempre
un soffio e la polvere è memoria
i fantasmi nel piatto,il colore di un nido
mercoledì 30 gennaio 2013
Vecchio vagabondo
Vegli versando vino vermiglio.
Vaghi, valle verso valle,
vendemmiando vetuste verità.
Volevi vedere vergini vestali,
vedesti Veneri vizze
vendere virtù violate.
Vedesti vili vincitori,
valorosi vinti.
Vedesti virilità villipese,
ventagli variopinti
velare voluttuose vanità.
Vedesti vipere vomitare veleno,
vittime vergognarsi,
viscere vuotate, vene vidimate.
Valeva veramente vivere vecchio Vagabondo?
Vieni viandante.
Vissi, vidi, vagai.
Vero, vidi violenza, vacuità,
vituperio, vizio.
Vivaddio vicino
vidi venti vestire volteggianti vele,
vascelli volare,
vulcani versare vita,
violini vibrare veementi.
Vaghi, valle verso valle,
vendemmiando vetuste verità.
Volevi vedere vergini vestali,
vedesti Veneri vizze
vendere virtù violate.
Vedesti vili vincitori,
valorosi vinti.
Vedesti virilità villipese,
ventagli variopinti
velare voluttuose vanità.
Vedesti vipere vomitare veleno,
vittime vergognarsi,
viscere vuotate, vene vidimate.
Valeva veramente vivere vecchio Vagabondo?
Vieni viandante.
Vissi, vidi, vagai.
Vero, vidi violenza, vacuità,
vituperio, vizio.
Vivaddio vicino
vidi venti vestire volteggianti vele,
vascelli volare,
vulcani versare vita,
violini vibrare veementi.
martedì 6 novembre 2012
martedì 30 ottobre 2012
le caviglie pesanti
di catene slacciate a morsi
restano le ombre
di catene slacciate a morsi
restano le ombre
giovedì 13 settembre 2012
mentre la sera
Di quei crocicchi
quando il dito indica un ramo
e il cuore insegue il volo delle foglie
ho ancora fame di fiori nei capelli
dentro lo strazio di quest'ottobre mite
nutrono parole convergenti all'ombra
le grida amare rovesciate in piazza
come grandine a spezzare steli
e intorno i petali
a grondare
sangue
mentre la sera scivola
dentro un quaderno
quando il dito indica un ramo
e il cuore insegue il volo delle foglie
ho ancora fame di fiori nei capelli
dentro lo strazio di quest'ottobre mite
nutrono parole convergenti all'ombra
le grida amare rovesciate in piazza
come grandine a spezzare steli
e intorno i petali
a grondare
sangue
mentre la sera scivola
dentro un quaderno
venerdì 31 agosto 2012
Sono rimasta bambina nel lanciarmi a capofitto dentro gli alberi
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